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Secondo le stime, circa un milione di italiani tra i 40 ei 60 anni soffre di un deficit di testosterone, a cui si aggiungono circa 650.000 persone sopra i 60 anni




Secondo le stime, circa un milione di italiani tra i 40 ei 60 anni soffre di un deficit di testosterone, a cui si aggiungono circa 650.000 persone sopra i 60 anni.

Il testosterone, noto come l'ormone maschile per eccellenza, non si limita a regolare il desiderio sessuale. Questo ormone svolge un ruolo cruciale per la salute generale, rafforzando le ossa, prevenendo il diabete e riducendo il rischio di infarto e ictus, rendendolo un vero e proprio importante "indicatore di benessere" per l'organismo.

Tuttavia, un calo dei livelli di testosterone è una condizione comune non solo tra gli uomini over 50, ma sempre più frequente già dai 40 anni in su. La rilasciata di questo ormone è un processo naturale legato all'invecchiamento: dai 40 anni in poi, infatti, i livelli di testosterone calano circa dell'1% ogni anno.

Il deficit di testosterone non è da sottovalutare: chi presenta una carenza di questo ormone ha un rischio di mortalità cardiovascolare due volte e mezzo più alto entro 10 anni rispetto a chi ha livelli normali, indipendentemente da fattori come fumo o consumo di alcol. Inoltre, questa carenza aumenta del 50% la probabilità di sviluppare il diabete e contribuire alle problematiche legate all'osteoporosi. È stato osservato, infatti, che circa la metà degli anziani che subiscono una frattura del femore presentano una carenza di testosterone.

Il calo di testosterone è spesso associato all'impotenza, un disturbo che può avere diverse origini, tra cui cause psicologiche, ormonali o alimentari. Questa condizione si manifesta con la difficoltà a raggiungere o mantenere l'erezione. Spesso, ansia e problemi personali o familiari incidono sulla libido, e senza di essa, anche un apparato sessuale sano non può funzionare correttamente.

Gli squilibri ormonali, in particolare la riduzione del testosterone libero nel sangue, non devono essere trascurati. Questo ormone svolge molteplici funzioni, tra cui favorire la maturazione degli spermatozoi, regolare il desiderio sessuale e migliorare la capacità erettile.

Nel regno animale, trovare esempi di impotenza è raro: i maschi rimangono fertili per tutta la vita, il che evidenzia la correlazione diretta tra i livelli di testosterone e la capacità riproduttiva.

Un'elevata assunzione di carboidrati come pane, pasta, pizza, patate e zucchero provoca un aumento della produzione di insulina, favorendo l'accumulo di grasso viscerale. Questo grasso intrappola il testosterone, trasformandolo in estradiolo, un ormone femminile.

Inoltre, l'insulina, attraverso il processo di glicolisi, produce scorie acide come lattato e piruvato. Queste attivano il sistema di riparazione del corpo, stimolando la produzione di IGF-1 (fattore di crescita simile all'insulina) da parte del fegato. Questo ormone, a sua volta, attiva l'enzima 5-alfa-reduttasi, che converte il testosterone libero in diidrotestosterone (DHT), riducendo ulteriormente la quantità di testosterone disponibile per l'organismo.

Alcuni esperti ritengono che il DHT sia responsabile dell'iperplasia prostatica benigna, una condizione che può contribuire all'impotenza.

Un altro fattore che riduce i livelli di testosterone è l'eccessiva presenza di cortisolo, noto come "ormone dello stress". Il cortisolo ha diversi effetti sull'organismo, tutti finalizzati ad aumentare il metabolismo e migliorare la capacità reattiva del corpo. Anche il consumo di alcol può inibire la produzione di testosterone.

In uscita un nuovo test di ultima generazione per valutare il calo di testosterone in relazione agli ormoni sessuali ed alla sessualità. Per info consulentebenessere@blu.it




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Benvenuti nel mio blog Cosmetici Naturali

Mi chiamo Simona Sessa,

e sono un'appassionata di Benessere, Bellezza e Cosmesi naturale.

Sono una Naturopata, Visagista, Consulente di immagine e di Bellezza, Truccatrice, Estetista e Giornalista. Ribattezzata imprenditrice della Cosmesi Naturale.

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